Una nuova sfida per il comparto suinicolo europeo

In Europa, nel breve periodo, si potrebbe assistere ad una riduzione della produzione suinicola: ciò potrebbe decretare un’ulteriore fonte di incremento dell’inflazione per quanto riguarda la carne di maiale. A tutto ciò, si aggiunge l’aumento dei costi dei mangimi causati dal conflitto russo-ucraino e della crescente preoccupazione derivante dalla siccità che sta colpendo il mondo dell’agricoltura dalla Corn Belt all’Europa, fino ai confini del sud asiatico ed Oceania.

Dalle scorse settimane, infatti, si sta assistendo in territorio europeo, in particolar modo in Germania, ad un tentato contenimento di focolai di peste suina africana, che ha soffocato le esportazioni dei prodotti derivati. La peste suina africana è innocua per l’essere umano, ma fatale per i suini: la malattia, se non adeguatamente controllata porterà a perdite economiche e finanziarie per gli allevatori.

Secondo il report redatto dalla Commissione Europea denominato “Short-term outlook for EU agricultural markets in 2022”, la produzione quest’anno potrebbe subire un calo del 4,7%. Costi e perdite dei produttori si rifletteranno fino al consumatore finale, decretando un ulteriore incremento dei prezzi della carne che si conferma in crescita del 10% su base annua rispetto a maggio 2021. Secondo la testata giornalistica Reuters, la situazione è alquanto critica: i due maggiori focolai tedeschi sono stati rilevati nelle regioni della Bassa Sassonia e di Brandeburgo che sono importanti poli dell’allevamento suinicolo.

In ottica europea, a seguito di un secondo blocco delle importazioni da parte della Cina, il Regno Unito è destinato a diventare il maggior importatore di carne suina nel continente. Questo perché, già a settembre 2020 con i primi casi della malattia, il Paese asiatico impose il divieto d’esportazione (è previsto infatti un decremento del 40%). Per l’ex membro dell’UE invece, sono previsti incrementi fino al 10%. Ciò nonostante, per gli altri paesi tipicamente importatori d’oltre mare della carne suina europea, si prevede un incremento del 20%.